
Il meraviglioso mondo delle Donne in Odontoiatria
Cercando spunti interessanti sul web, questa settimana mi sono affacciata a un articolo del mese scorso comparso su Odontoiatria 33, il quale fa riferimento al dossier di Dental Cadmos del numero di gennaio 2014. L’articolo si intitola: “Esiste anche in Odontoiatria un “pianeta donna” con problematiche specifiche? La condizione femminile nella pratica odontoiatrica, sia professionale che clinica”.
L’articolo analizza la condizione clinica della bocca della donna dalla pubertà, passando per la gravidanza, fino alla vecchiaia e afferma la necessità di curare in modo approfondito e corretto la salute orale in tutte le fasi della vita.
Dal punto di vista professionale invece, cioè quello della donna Odontoiatra, afferma che “le donne Odontoiatra tendono a essere più comunicative e a stabilire una maggior empatia con i pazienti rispetto ai colleghi uomini. In genere, le donne sono percepite sul lavoro, dai pazienti, come meno frettolose, più inclini all’ascolto delle loro problematiche, più umane e accudenti.”
C’è da stupirsi? (secondo voi l’articolo da chi è scritto? Uomo o donna?)
A parte gli scherzi, il passo ulteriore che mi piacerebbe fare, dando per scontato ed essendo totalmente allineata alle parole appena citate, è cogliere l’occasione per approfondire la condizione femminile dal punto di vista manageriale di gestione dello studio.
Sempre più donne oggi decidono di aprire un proprio studio odontoiatrico, mettendosi in gioco con l’atteggiamento vincente di chi decide di eccellere in quello che fa.
Quello che possiamo chiederci è: “Ma una donna titolare di studio, che decide di mettere su famiglia, cosa deve fare nei mesi in cui sarà costretta a lasciare lo studio, anche solo per pochi mesi?”
Le risposte sono tendenzialmente due:
- Chiudere lo studio per i mesi che decide di dedicarsi solo ed esclusivamente alla propria maternità;
- Farsi sostituire per i mesi necessari da un buon collaboratore, che possa portare avanti l’attività.
La prima possibilità, potrebbe avere conseguenze estremamente pericolose. Infatti ci sono almeno due componenti da tenere sotto controllo:
- La prima riguarda una questione relativa ai costi: uno studio chiuso con le poltrone odontoiatriche ferme è “come un tassametro che continua a girare” (citando Andrea Grassi nell’articolo “Quante poltrone mi servono?”). Uno studio chiuso continua ad avere dei costi fissi (affitto del locale, leasing di strumentazioni, personale…) che comunque a fine mese pesano sul bilancio dello studio e soprattutto non sono supportati da ricavi in ingresso.
- La seconda riguarda una questione legata al rischio elevatissimo di perdere pazienti: in un mercato come quello attuale, in cui il cliente è estremamente attento non solo alle cure, ma anche a tutto ciò che riguarda il servizio, trovare il proprio studio chiuso per qualche mese potrebbe portarlo ad abbandonarlo e a rivolgersi altrove.
La seconda alternativa è in assoluto quella preferibile da un punto di vista imprenditoriale. Lo Studio può continuare a lavorare, curare e produrre ricavi in grado di sostenere la maternità.
Ovviamente c’è la necessità di individuare validi collabori e disporre di un team affidabile che generi la continuità durante la lontananza del titolare; sono presupposti fondamentali per il successo di questa operazione.
Ma è altrettanto necessaria l’apertura mentale per fare una valida scelta imprenditoriale.
Abbiamo sentito centinaia di titolari di Studi Dentistici dire: “Ma io non voglio collaboratori” per questa e quella ragione… e di conseguenza avere un’opzione in meno per poter gestire questa situazione.
Non voglio entrare nel merito che sia giusto o sbagliato.
Voglio solo fare una domanda che serva a una riflessione personale. Qual è l’alternativa? Non avere figli? Mettere a repentaglio l’attività?
La risposta potrebbe permettere un’ulteriore riflessione: “Possiedi un’impresa o sei posseduta/o dal tuo lavoro?”
La nostra risposta è sempre essere al timone di un’impresa odontoiatrica di successo e mentre lo si fa poter essere moglie, madre, marito, o qualsiasi altro ruolo importante per ciascuno.
Qui puoi trovare le nostre strategie per costruire le condizioni per poterlo fare.
In bocca al lupo e buon lavoro.
Io tra qualche mese diventerò per la seconda volta Mamma.
Silvia – Ufficio Stampa di Accademia
- Posted by asisd
- On 25 marzo 2014
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